Poeta ungherese. Dopo il fallimento dei
moti rivoluzionari del 1848-49, a cui
V.
prese attivamente parte,
fu mandato in servizio coatto a Padova. Tornato in Ungheria, si dedicò
all'attività giornalistica e alla poesia, con la composizione di liriche
patriottiche, caratterizzate da accenti tragici (
La veglia, 1855;
I
naufraghi, 1858;
Canto lusitano, 1867) e di liriche amorose (
I
canti di Gina;
Vent'anni dopo;
All'indimenticabile;
Ultimo
canto di Gina;
Alla più bella;
Trent'anni dopo).
V. fu inoltre autore del poema autobiografico
Il romanzo di
Alfredo (1876) (Pest 1827 - Budapest 1897).