Regista e attore drammatico russo. Studente all'università di Mosca,
prima nella facoltà di Scienze e poi in quella di Giurisprudenza, fu poi
allievo della scuola drammatica di A. Adasev, dove si diplomò nel 1911.
Nello stesso anno fu ammesso al Teatro d'arte e qui divenne un convinto
sostenitore del sistema messo a punto da K.S. Stanislavskij
(V.), operando, con lo stesso regista, a partire
dal 1912, all'interno del neonato Primo Studio. Nel 1916 fondò un proprio
Studio drammatico, rinominato, nel 1921, Studio del Teatro d'arte, cui venne
fornita una sede moscovita, e quindi, dopo la morte di
V. stesso, a lui
dedicato nel 1926 ed elevato al rango di Teatro Statale. Tra gli animatori del
gruppo teatrale ebraico Habima, volle, nei suoi lavori, cercare di superare il
metodo di indagine psicologica di Stanislavskij per arrivare a uno studio della
gestualità interpretativa dagli effetti drammatici notevoli. Tra i suoi
allestimenti ricordiamo:
Il miracolo di Sant'Antonio (1918) di M.
Maeterlinck,
Le nozze (1920) di A. Cecov,
Hedda Gabler (1920) di
H. Ibsen,
Erik XIV di A. Strindberg,
Il Dibbuk (1921) di An-ski,
La principessa Turandot (1922) di C. Gozzi. Morì poco dopo la
prima dell'opera di Gozzi, imperniata di spunti direttamente derivati dalla
Commedia dell'Arte e destinata a divenire il suo testamento teatrale
(Vladikavkaz 1883 - Mosca 1922).