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Vacca, Giuseppe.

Giurista e uomo politico italiano. Magistrato dal 1828, nel 1848 divenne procuratore generale della corte criminale di Napoli. Sottosegretario al ministero dell'Interno e quindi della Giustizia nel Gabinetto Troya, fu il redattore della protesta che il Governo rivolse a Ferdinando II, denunciando la misera situazione del Regno. Arrestato (1850), fu costretto all'esilio in Toscana; tornato a Napoli, in qualità di segretario generale del comitato d'azione meridionale si prodigò per favorire l'entrata di Garibaldi nella città (1860) e si schierò per l'annessione al Piemonte. Procuratore generale della Corte di Cassazione di Napoli, nel 1861 fu nominato senatore e nel 1864-65 assunse la carica di ministro di Grazia e Giustizia, occupandosi in particolare della ristrutturazione del Codice Civile e di quello di Procedura Civile ai quali diede forma definitiva. Fu autore di diverse monografie e de Le mie prigioni (postumo, 1911) (Napoli 1808-1876).