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Védova.

Donna a cui è morto il marito: rimanere v. ║ V. bianca: donna il cui marito, emigrato all'estero dove ha formato per lo più una nuova famiglia, non è più tornato. • Zool. - Nome comune di alcune specie di uccelli africani della famiglia Ploceidi, dell'ordine passeriformi. Caratteristiche peculiari delle v. sono la lunghezza (fino a 25 cm) delle penne timoniere nei maschi in livrea nuziale e l'abitudine di deporre le uova nei nidi di altri Ploceidi perché le covino e allevino i piccoli. Per evitare il rifiuto da parte dei genitori adottivi, i piccoli delle v. hanno sviluppato un'estrema somiglianza con quelli della specie ospite. La Steganura paradisea, o v. paradisea, e la Vidua serena, o v. domenicana, sono state allevate anche in cattività. ║ V. nera: nome comune di un ragno (Latrodectus mactans mactans) della famiglia dei Terididi diffuso dagli Stati Uniti fino alla Patagonia. Varie specie dello stesso genere si trovano in altre parti del mondo. La femmina è lunga fino a 2 cm, di color nero lucente con una macchia rossa a forma di clessidra sulla faccia ventrale dell'addome; il maschio è di dimensioni assai più piccole. La v. nera deve il nome al fatto che la femmina divora il maschio subito dopo l'accoppiamento. Il morso della v. nera è velenoso per l'uomo e, in alcuni casi, può essere mortale. In Italia vive la malmignatta (Latrodectus mactans tredecimguttatus), meno pericolosa della specie americana. • Bot. - Nome regionale della Scabiosa atropurpurea, detta anche vedovella o vedovina, e del Hermodactylus tuberosus, comunemente noto come bella v. o bocca di lupo. • Etn. - Sacrificio della v.: uccisione rituale della v. dopo la morte del marito, con il quale veniva generalmente sepolta. Nell'antichità e nel Medioevo esso veniva praticato presso Sciti, Traci, Slavi, Germani, Lituani, presso diverse popolazioni africane, nelle isole Figi, nelle grandi civiltà orientali (India, Cina) e nelle civiltà pre-colombiane, ma limitatamente alle v. dei capi e dei grandi personaggi. In India il sacrificio della v. fu proibito dagli Inglesi nel 1829, ma continuò anche dopo tale data nelle regioni meno controllate dalle autorità.