Romanzo di J. Joyce, pubblicato a puntate sulla rivista
mensile di Chicago “Little Review” a partire dal 1918 ed edito in
volume a Parigi nel 1922. La prima edizione conobbe la censura e copie della
stessa vennero bruciate dalle autorità postali di New York, così
come la dogana inglese di Folkestone bloccò la seconda edizione del 1923.
Nel 1933 la United States District Court dichiarava la non oscenità
dell'opera e nel 1936 fu possibile la pubblicazione della prima edizione
inglese, mentre la prima edizione integrale inglese e americana venne emessa
l'anno successivo. Nell'opera vengono descritti eventi che si svolgono nell'arco
di una giornata, il 16 giugno 1904 (giorno dell'incontro dell'autore con Nora
Barnacle, sua futura moglie) a Dublino. I personaggi principali sono Stephen
Dedalus, inconsciamente alla ricerca di una figura paterna, già apparso
nel precedente
Ritratto di un artista da giovane, il piazzista
pubblicitario ebreo Leopold Bloom, anch'egli inconsciamente alla ricerca di un
figlio che sostituisca il suo che gli è morto bambino, e sua moglie
Molly. Il romanzo si basa sulle peregrinazioni dei due uomini per Dublino e sul
loro incontro finale con la donna, seguito dal monologo di Molly Bloom. Luoghi
dove si svolgono le singole scene sono un bagno pubblico, un funerale, la sede
di un giornale, alcuni pub, il reparto maternità di un ospedale, un
bordello. Ogni capitolo rappresenta, in linea di massima, un relativo capitolo
dell'
Odissea di Omero in una sorta di parallelismo che non dimentica i
personaggi, Stephen-Telemaco, Leopold-Ulisse e Molly-Penelope. Lo stile allusivo
è reso in modo innovativo soprattutto tramite l'uso dello
stream of
consciousness, il flusso di coscienza (V.
COSCIENZA), e dall'abile alternarsi di toni, dal grottesco al lirico, al
fantastico, al realistico. In onore del romanzo ogni 16 giugno a Dublino viene
organizzata la lettura dell'opera durante quello che viene comunemente definito
il Bloomsday.