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Tyrrell, George.

Teologo irlandese. In seguito a una crisi religiosa, si convertì dal Calvinismo all'Anglicanesimo e successivamente, diciottenne, al Cattolicesimo (1879). Al 1880 risale il suo ingresso nella Compagnia di Gesù. Dal 1894 al 1896 insegnò Teologia morale nel collegio di Stonyhurst. Le sue tendenze moderniste, l'esigenza di armonizzare fede e cultura moderna si rivelarono nei suoi interventi sulla rivista dei Gesuiti inglesi, “The Month”, e in alcuni scritti anonimi. Nel 1906, identificato come autore della Lettera a un professore di antropologia (A much abused letter, precedentemente pubblicata in forma anonima), venne espulso dalla Compagnia di Gesù e sospeso a divinis. La sua espulsione, che precedette di poco le misure ecclesiastiche contro il Modernismo (decreto Lamentabili, enciclica Pascendi) suscitò grandi polemiche. Si andò così intensificando l'impegno di T. in favore del Modernismo e la diffusione delle sue opere. Nel suo pensiero religioso, fortemente antiteologico, assume un ruolo centrale la polemica contro le dimostrazioni logiche della scolastica, che ha strettamente correlato religione e filosofia, facendo scaturire un conflitto tra fede e ragione (cui il teologo irlandese nega la possibilità di attingere il sapere metafisico). T. attribuisce, peraltro, alle formulazioni dogmatiche un valore pratico, ma non speculativo: i dogmi sono la lex credendi in cui si traduce la comune esperienza del divino (lex orandi) che unisce tutti i fedeli nella Chiesa. Nel pensiero religioso di T. si colgono, in definitiva, sensibili venature soggettivistiche, legate alla contrapposizione tra sentimento e speculazione teologica. Oltre alla già citata Lettera, si ricorderanno tra le sue opere: Nova et vetera (1897), Religion as a factor of life (1902), Lex orandi: or prayer and creed (1903), Lex credendi (1906), Through Scylla and Charybdis (1907), Christianity at the crossroad (postumo, 1909) (Dublino 1861 - Storrington, Sussex 1909).