eXTReMe Tracker
Tweet

Treitschke, Heinrich von.

Storico e uomo politico tedesco. Cresciuto in una famiglia protestante legata a tradizioni patriottiche e militari, studiò a Bonn, Heidelberg, Lipsia e Friburgo, dove nel 1854 si laureò in Economia politica. Nel 1858 fu invitato a collaborare alla rivista di orientamento liberal-nazionale “Annali prussiani”, nella quale sostenne che la Prussia costituiva l'elemento determinante dell'unificazione tedesca. Liberale fino alla guerra del 1864 (guardò con simpatia al Piemonte cavouriano che aveva operato in favore dell'unità nazionale), dopo l'occupazione austro-prussiana dello Schleswig-Holstein modificò il proprio orientamento politico, divenendo assertore di una soluzione di forza prussiana della questione tedesca. Libero docente dal 1859, insegnò Dottrina dello Stato nelle università di Friburgo (1863), Kiel (1866) e Heidelberg (1867), riscuotendo enorme successo tra i giovani e portando nell'insegnamento la fede nella sua missione di educatore del popolo tedesco che egli deplorava come apolitico. Fu deputato al Reichstag (1871-84), dapprima tra i liberal-nazionali, poi come indipendente, e prese parte al Kulturkampf. Professore di Storia all'università di Berlino dal 1874, dopo la morte di L. Ranke divenne storiografo ufficiale della Prussia. Nel 1879 vide la luce il primo dei cinque volumi della Storia della Germania nel XIX sec. (1879-94). Originariamente concepita come narrazione della formazione dello Stato tedesco dal 1814 al 1870, l'opera si apre con una dettagliata descrizione delle vicende comprese tra il 1684 e il 1814 e si conclude con gli eventi del 1848. Primo tentativo di armonizzare in una generale storia della Nazione le vecchie antitesi tra cultura e tradizioni politico-militari, la Storia fu salutata come un avvenimento nazionale; il secondo volume scatenò tuttavia una violenta reazione da parte degli storici liberali; da allora T. si spostò sempre più verso i circoli reazionari. La sua dottrina politica, esposta nel corso delle lezioni tenute a Berlino, è di orientamento chiaramente antidemocratico: essenza dello Stato è la potenza, suo dovere supremo l'autoaffermazione e suo contenuto la volontà nazionale. Lo stile vigoroso di T. e il suo realismo sarcastico esercitarono un influsso notevole sullo spirito pubblico tedesco, mentre molte delle sue opinioni e affermazioni divennero parte integrante del patrimonio di idee dei partiti di destra; a partire dalla prima guerra mondiale fu infatti considerato uno dei precursori del pangermanesimo, nonché il teorico della forza svincolata dal diritto. Tra i suoi scritti vanno ancora menzionati i saggi Lo Stato francese e il bonapartismo (1866) e Cavour (1867) (Dresda 1834 - Berlino 1896).