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Traducianismo.

Teoria secondo cui l'anima viene trasmessa, insieme al corpo, dai genitori ai figli. • Encicl. - Si distinguono generalmente due forme di t., una materialista secondo la quale l'anima dei figli deriva dal processo generativo, l'altra spiritualista secondo cui l'anima dei figli si genera dalla sola anima dei genitori. Alcuni teologi attribuiscono il termine di t., in senso stretto, soltanto alla prima forma, definendo la seconda generazionismo. Fine del t. è spiegare l'origine dell'anima di tutti gli uomini, fatta salva la prima coppia umana, la cui anima è ritenuta dai traducianisti diretta creazione di Dio. Nei primi secoli del Cristianesimo, Tertulliano fu fautore di un t. di tipo materialista, attribuendo l'origine dell'anima a un seme materiale. Anche sant'Agostino, all'epoca dell'eresia pelagiana, si espresse a favore del t., benché di tendenza spiritualista, ritenendolo, in virtù della generazione di anima da anima, la teoria più plausibile per spiegare la trasmissione del peccato originale. In una lettera del 418 papa Anastasio II sconfessò la dottrina secondo cui l'anima è originata nel processo generativo. Il creazionismo, che sostiene la derivazione delle singole anime da un atto creativo di Dio, ebbe la meglio sul t. nella tradizione patristica e fu accolto anche dagli esponenti della Scolastica. Il t. fu così rifiutato dal magistero ecclesiastico. Nel XIX sec. riemersero tendenze traduciane, condannate dalla Chiesa.