Città (67.732 ab.) del Belgio
sud-occidentale, appartenente alla provincia di Hainaut; è situata sulle
rive della Schelda, nei pressi del confine francese. • Econ. - Nodo
commerciale di rilievo, è sede di industrie metalmeccaniche, tessili,
alimentari, grafiche, della costruzione, della ceramica, di lavorazione del
cuoio. • St. - Città dei Menapi e loro capitale nel tardo Impero,
l'antica
Turnacum venne conquistata dagli Alani nel 406 e dai Franchi tra
il 431 e il 451, diventando la capitale dei primi re merovingi. Dopo la morte di
Childerico (481) la vita cittadina di
T. decadde; la città
mantenne soltanto il ruolo di centro amministrativo di una contea. All'inizio
del VI sec. vi fu istituita una sede episcopale, che nel secolo successivo fu
unita però a quella di Noyon. Nell'843 entrò a far parte della
Francia occidentale, nell'ambito di una signoria episcopale sottoposta alla
sovranità del re. La ripresa economica della città verificatasi
nel IX sec. fu interrotta dalle invasioni normanne (nell'881 fu devastata) e si
riaffermò nei secc. X-XI, quando
T. si distinse particolarmente
nella lavorazione della pietra. Nel 1146 ritornò sede episcopale e l'anno
successivo il vescovo dovette riconoscere l'autonomia amministrativa alla
borghesia cittadina in ascesa; quest'ultima, nel 1187, riuscì a privare
il vescovo delle sue prerogative, ponendo il Comune sotto la sovranità
diretta del re di Francia. Ottenuto da Filippo Augusto uno statuto che ampliava
i suoi privilegi (1188),
T. si avviò a diventare il punto di
riferimento della politica espansionistica francese in Fiandra. Nel XIII sec.
particolare prosperità derivò alla città dalla produzione
di tessuti di lana; aumentò, altresì, l'importanza strategica di
T., dotata da Filippo il Bello, nel 1255, di fortificazioni murarie. Nel
1385 fu sottoscritta a
T. la pace che compose i contrasti tra il conte di
Fiandra Luigi II di Mâle e i Fiamminghi che gli si erano ribellati, ma
erano stati sconfitti da Carlo VI di Francia. Tra il 1423 e il 1429 le
corporazioni di arti e mestieri si impadronirono del Comune, rimanendo fedeli al
re di Francia e opponendosi all'annessione di
T. ai Paesi Bassi. La
città, in cui si era affermata nel Quattrocento l'arazzeria di alto
liccio, dopo diverse vicende (fu anche in mano agli Inglesi tra il 1513 e il
1518) venne conquistata dalle forze di Carlo V nel 1521. Abitata da molti
protestanti, partecipò alla rivolta contro Filippo II, ma venne
conquistata dalle truppe di Alessandro Farnese (1581). Fu dei Francesi dal 1667
al 1709, quando venne occupata dalle forze imperiali. Il Trattato di Utrecht
(1713) segnò l'annessione di
T. ai Paesi Bassi austriaci. In
seguito alla battaglia di Fontenoy, la città subì una breve
occupazione francese (1745), che comportò l'abbattimento delle
fortificazioni. Nella seconda metà del Settecento
T. si distinse
per la produzione di porcellane e tappeti. Conquistata dai Francesi nel 1795, la
città fu assegnata nel 1815 al Regno dei Paesi Bassi, per confluire nel
1830 nel Regno del Belgio. • Arte - Sono state rinvenute diverse dimore
romane (secc. II-III) e i resti delle mura (secc. III-IV). Della cinta muraria
del XIII sec. rimane testimonianza nel tracciato degli odierni
boulevards. Numerose sono le chiese romaniche; tra esse spicca la
cattedrale di Notre-Dame (XII sec.), una costruzione imponente con cinque
campanili, quattro piani di finestre e un grandissimo transetto; nella chiesa si
segnalano, inoltre, l'eleganza del coro ogivale, le pregevoli sculture, le
pitture murali romaniche, nonché il ricco tesoro che comprende anche
manoscritti miniati e arazzi di produzione locale. Tra le altre chiese, notevoli
sono Saint Quentin, costruzione romanico-gotica; Saint Jacques, in stile gotico;
Saint-Brice, dei secc. XII-XV. Degni di nota tra i monumenti civili sono il
Beffroi, la più antica torre comunale del Belgio (secc. XII-XIII);
l'antica sala dei drappi (XVII sec.); i resti delle opere di fortificazione. A
T., attivo centro culturale, hanno sede un Museo di belle arti e un Museo
di storia e archeologia.