Regista cinematografico argentino. Di
madre svedese, figlio del regista Leopoldo Torres Ríos, si dedicò
inizialmente alla filosofia e alla letteratura, aiutando al contempo il padre e
collaborando con lui nella realizzazione di alcuni film. Nel 1954 debuttò
come regista con
Días de odio, tratto dallo scritto di J.-L.
Borges
Emma Zunz, iniziando così una carriera che lo avrebbe
trasformato nel più acclamato regista argentino. Per quanto legato alla
sua terra,
T.L. cercò nei suoi lavori, dei quali fu anche
sceneggiatore insieme alla moglie B. Guido, di superare la realtà
argentina nel nome di un'universalità che rendesse le proprie storie
plausibili anche all'estero, e soprattutto in Europa. Qui infatti i suoi film,
carichi di suggestioni evocatrici e di momenti nei quali grande spazio trova
l'angosciante poetica dell'ossessione, ebbero il successo maggiore. Tra i suoi
lavori ricordiamo:
Casa del ángel (1957);
Un guapo del 1900
(1959);
Fin de fiesta (1960);
La mano en la trampa (1961);
Piel
de verano (1961);
Martín Fierro (1968);
Boquitas
Pintadas (1974), tratto da un romanzo di M. Puíg;
Piedra libre
(1976) (Buenos Aires 1924-1978).