Pseudonimo di
Friedrich Kantor-Berg.
Scrittore austriaco. Studiò a Vienna e a Praga e nel 1938 fu costretto
all'esilio in seguito all'emanazione delle leggi razziali. Stabilitosi negli
Stati Uniti, fece ritorno in patria solo nel 1951, dove diresse la rivista
“Forum” e dove continuò l'attività di scrittore,
già iniziata negli anni Trenta con le opere narrative
Lo scolaro
Gerber ha finito gli studi (1930) e
Congedo (1937). Del periodo
americano appartengono
Mia è la vendetta (1943) e
Il secondo
incontro (1950), incentrate sul problema dell'individuo di fronte alla
tirannide, mentre agli anni successivi, del rientro in Austria e della
maturità, si ricordano:
Niente è più facile di
ciò (1956),
Perché proprio io? (1962),
La dolce
creatura di Trimberg (1972),
La zia Jolesch ovvero la caduta
dell'Occidente in aneddoti (1975).
T. scrisse anche liriche
(
L'eterno refrain, 1929;
La canzone della vita, 1958) e fu
traduttore e drammaturgo (Vienna 1908-1979).