(dal greco
týmbos: tumulo, sepolcro). Luogo
naturale o struttura artificiale in cui vengono deposti i resti mortali di una o
più persone:
portare fiori sulla t. dei nonni. ║ Sepolcro
caratterizzato da una certa monumentalità:
le t. romane sulla via
Appia. ║ Fig. -
Essere una t.: non far parola a nessuno di un
segreto o di una confidenza. ║ Fig. -
Silenzio di t.: silenzio
assoluto, che suscita timore. ║ Fig. -
Essere con un piede nella
t.: essere prossimo a morire. ║ Fig. - Abitazione o stanza molto buia
e tetra:
questo ufficio sembra una t. • Arte - Sebbene non
manchino testimonianze dell'esistenza di
t. sin dall'epoca preistorica,
fu in Egitto che l'architettura funeraria ebbe a svilupparsi in maniera
decisiva; basti pensare, al riguardo, alle piramidi, che alla fine del Medio
Impero (XVI sec. a.C.) vennero sostituite da più sicure
t.
sotterranee scavate nella roccia. Alla civiltà micenea si deve, invece,
l'ideazione delle
t. a fossa,
a pozzo e
a
thòlos.
T. a camera ipogea (tumuli di terra di forma conica,
delimitati da pietre e provvisti di gradinate e di corridoi d'accesso) sono
attestate in Etruria a partire dal VII sec. a.C.; nel secolo successivo, sempre
in Etruria, si diffusero le
t. con volta
a falsa cupola (a Nord) e
le
t. a dado (a Sud), mentre tipiche dell'area di Viterbo sono le
t. rupestri. Tra il VI e il V sec. a.C. furono, invece, costruite
le prime
t. a edicola e
a cassone; nel IV sec.,
specialmente nelle zone di Chiusi e Perugia, si ebbero
t. a camera
rettangolare ipogea con
volta a botte. La tradizione tombale etrusca,
contaminata con quella orientale, passò nel mondo romano e ispirò
numerosi sepolcri monumentali come l'ipogeo degli Scipioni, la piramide Cestia e
i mausolei dei vari imperatori. Per le
t. delle famiglie patrizie, molto
in voga furono, invece, i sarcofagi e le
t. a edicola. Nel mondo
cristiano, la
t. mantenne in molti casi la forma del sarcofago tipica del
mondo classico; presto, però, si diffuse l'uso di loculi, disposti su
file sovrapposte nei lunghi corridoi delle catacombe. Per qualche personaggio di
rilievo della comunità si provvide a predisporre
t. particolari,
come, ad esempio, la
t. ad arcosolio (loculo sormontato da un arco
variamente decorato). In seguito, con l'affermarsi dell'abitudine di seppellire
i morti nelle chiese, si diffusero la
t. sotto il livello del
suolo o
terragna (coperta da una lastra con varie iscrizioni) e la
t. in elevazione (solitamente addossata a una parete e arricchita
di decorazioni); a quest'ultima categoria si ascrivono la
t. a
zoccolo, la
t. a baldacchino e la
t. a edicola.
Con queste
t. si venne affermando anche la tendenza a raffigurare il
defunto (sul letto di morte o in scene di vita quotidiana); questa tendenza fu
esasperata in età barocca, allorché si diffusero vere e proprie
composizioni architettoniche arricchite di motivi allegorici e di simboli. A
queste tipologie di
t. si ispirarono i sepolcri eretti nei cimiteri
pubblici allorché, a partire dal XIX sec., fu fatto obbligo di seppellire
lì i morti. ║ Nella tradizione ebraica, in età antica si
provvedeva a seppellire i morti in loculi scavati e murati in gallerie
sotterranee; più tardo fu l'uso di tumulare le salme in aree cimiteriali
recintate. La scarsa disponibilità di spazi rese a volte necessario il
ricorso a stratificazioni del terreno cimiteriale. ║ Nel mondo islamico
è attestata sin dall'antichità la sepoltura in aree cimiteriali
con lastra tombale e stele iscritta infissa nel terreno. Per personaggi di
particolare rilevanza da un punto di vista religioso, entrò in uso il
qubba, un piccolo edificio cubico in muratura collocato all'interno di un
giardino. ║
T. navale: sepolcro in uso in area scandinava
tra l'VIII e il X sec. nel quale veniva collocato il corpo del capo navigatore
assieme all'intera sua nave.