(Epifane). Re d'Egitto. Figlio di Tolomeo
IV
Filopatore e di Arsinoe III, fu associato al trono paterno l'anno stesso della
sua nascita. All'età di cinque anni succedette al padre sotto la tutela
di Sosibio e di Agatocle, che per assicurarsi tale posizione tennero a lungo
celata la morte del re e della sua consorte, uccisi in una congiura di palazzo.
La stabilità del suo regno fu presto minacciata da gravi
difficoltà: all'interno i dissidi tra i Greci e gli indigeni sfociarono
in aperta rivolta nella Tebaide e nel Delta; all'esterno Antioco III di Siria e
Filippo V di Macedonia, cercando di approfittare della minore età di
T., si accordarono allo scopo di dividersi i possedimenti egiziani
d'oltremare. Ne derivò una vera e propria guerra (guerra siriaca), al
termine della quale
T., sconfitto al Panion (200 a.C. circa), dovette
cedere ad Antioco i possedimenti in Asia Minore e la Celesiria. Fu incoronato
nel 197, dopo essere stato dichiarato maggiorenne; nel 193 sposò
Cleopatra Sira, figlia di Antioco, che portò nominalmente in dote la
Celesiria. Nel frattempo, nel tentativo di conciliarsi l'elemento indigeno,
aveva fatto ampie concessioni al clero locale, favorendo notevolmente la
religione tradizionale (come dimostra peraltro la stele di Rosetta): ciò
portò all'intensificarsi dei rapporti con Roma, la quale assunse la
protezione del regno (210-181 a.C.).