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Titta Rosa, Giovanni.

Pseudonimo di Giovanni Battista Rosa. Scrittore e critico letterario italiano. Collaboratore di riviste quali “Lacerba” e “Riviera ligure”, nel dopoguerra diresse “L'illustrazione italiana” e “Omnibus”. T. fu inoltre assistente di testate giornalistiche, dedicandosi contemporaneamente alla stesura di versi, racconti e prose. Tra gli scritti poetici ricordiamo: Plaustro istoriato (1919), Alta luna (1935), Pietà dell'uomo (1952), poi riuniti in Poesie di una vita (1956). Tra le prose: Il varco nel muro (1931), Paese con figure (1942), L'avellano (1943), Niobe e il pittore (1953), dominate da un lirismo idillico che risente di una spontanea ispirazione paesistica. T. pubblicò anche pagine di critica in cui la dottrina crociana si fonde con le esigenze della nuova letteratura: Invito al romanzo (1930), Aria di casa Manzoni (1946), Secondo Ottocento (1947), la raccolta di saggi Vita letteraria del Novecento (3 volumi, 1971) (Santa Maria del Ponte, L'Aquila 1891 - Milano 1972).