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Tieck, Johann Ludwig.

Poeta e scrittore tedesco. Fratello di Christian Friedrich, terminati gli studi di storia e filosofia svolti a Gottinga, Halle e Erlagen, nel 1794 rientrò a Berlino, dove scrisse alcune novelle satiriche per l'editore Nicolai. Il suo primo romanzo, William Lovell, venne pubblicato nel 1795 e ad esso seguì nel 1797 una raccolta di Fiabe popolari tra le quali spiccano i racconti intitolati Il biondo Ekbert e La mirabile storia d'amore della bella Magelona e del conte Pietro di Provenza. Accostatosi al Romanticismo sotto l'influenza dell'amico W.H. Wackenroder, insieme a quest'ultimo scrisse il romanzo Le peregrinazioni di Franz Sternbald (1798), considerato il primo romanzo di formazione dei romantici tedeschi. Nel 1799 il poeta si trasferì a Jena, dove conobbe e frequentò i fratelli Schlegel, Novalis, Fichte, Schelling. Trasferitosi nel 1802 a Ziebingen, presso Francoforte sull'Oder, si dedicò alla volgarizzazione dell'antica poesia tedesca e allo studio di quella spagnola e inglese: da questi suoi studi nacquero la traduzione del Don Chisciotte, la raccolta delle Canzoni d'amore dell'età sveva (1803) e l'analisi della saga dei Nibelunghi. Nel 1819 si trasferì a Dresda e qui la sua poetica subì un ulteriore cambiamento, discostandosi dal Romanticismo e orientandosi verso le istanze del nuovo Realismo, evidente nelle novelle La rivolta nelle Cevenne (1826), Il giovane mastro falegname (1836) e nel romanzo storico Vittoria Accoromboni (1840). Nel 1842 Federico Guglielmo IV lo richiamò a Berlino come consigliere di corte e qui T. trascorse gli ultimi anni della sua vita. Tra le altre sue opere ricordiamo i drammi Vita e morte di Santa Genoveffa (1799), L'imperatore Ottaviano (1801-03), Fortunato (1815-16), la raccolta di fiabe Phantasus (1812-16). Curò inoltre la versione delle opere di Shakespeare fatta da A. Schlegel (1825-33) (Berlino 1773-1853).