Scrittore italiano. Esordì nel 1954
con il racconto
Il dio di Roserio, dando inizio a un ciclo,
I segreti
di Milano, comprendente oltre ai racconti anche romanzi e commedie, con il
quale intendeva rappresentare la quotidianità della periferia milanese in
un'originale formula neorealistica, con evidenti sfumature populiste, che
sfruttava l'espressività del dialetto milanese in un inconsueto impasto
linguistico. Del ciclo entrarono a far parte i racconti di
La Gilda del
MacMahon (1959), il romanzo
Il fabbricone (1961), le commedie
La
Maria Brasca (1960),
L'Arialda (1960). Altre commedie, non comprese
nel ciclo milanese, furono:
La monaca di Monza (1967),
Erodiade
(1969),
L'Ambleto (1972),
Machetto (1974),
Edipus (1977).
In esse l'iniziale tensione linguistica di
T. si venne gradatamente
assorbendo per dare spazio a un meno originale
pastiche linguistico
(
Passio Laetitiae et felicitatis, 1975), mentre il sotteso lirismo delle
prime opere trovò forma definita nei versi di
I trionfi (1965),
Crocifissione (1966),
L'amore (1968),
Per sempre (1970),
Nel Tuo sangue (1973),
Ossa mea (1983),
Diademata (1986).
Al 1978 risale il dramma in versi
Conversazione con la morte, improntato
a una religiosità tormentata e ad un inquieto misticismo, al quale fecero
seguito i drammi, anch'essi in versi,
Interrogatorio a Maria (1979),
I
"Promessi Sposi" alla prova (1984) e
Tre lai (postumo,
1994). Oltre che alla scrittura,
T. si dedicò alla pittura e alla
critica d'arte, in particolare dell'arte lombarda e piemontese del Seicento
(notevoli, fra gli altri, i saggi su Gaudenzio Ferrari e Tanzio di Varallo), e
alla regia teatrale (
Filippo e
Oreste, 1988, di V. Alfieri); al
1988 risale infine il romanzo
In Exitu. Tra il 1996 e il 1998 furono
pubblicati postumi i due volumi delle
Opere (Novate Milanese, Milano 1923
- Milano 1993).