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Terra del Fuoco.

Arcipelago (72.000 kmq; 70.000 ab.) posto all'estremità dell'America Meridionale, da cui è separato dallo stretto di Magellano. È composto dall'isola maggiore (Isola Grande della Terra del Fuoco), da nove isole minori (Desolación, Santa Inés, Clarence, Hoste, Hardy, Londonderry, Navarino, Dawson, Capitán Aracena) e da numerosi altri scogli o isolotti come quello di Horn che dà il nome al capo omonimo. In base a un trattato del 1881, la parte orientale del territorio appartiene amministrativamente all'Argentina (22.000 kmq), mentre quella occidentale al Cile (50.000 kmq). Centri principali: Ushuaia, Portovenir, Río Grande, Punta Arenas. • Geogr. - Le isole, nate dal prolungamento della Cordigliera andina, sono montuose; molti sono i rilievi superiori a 2.000 m, quali il Monte Cerro Yogan (2.469 m), il Monte Sarmiento (2.404 m), il Monte Italia (2.350 m). Le coste sono molto frastagliate, anche per la presenza di ampi ghiacciai che raggiungono il mare. • Econ. - Gli abitanti si dedicano alla pastorizia, alla pesca, alla caccia delle foche, all'attività estrattiva del petrolio, mentre scarsamente sfruttate appaiono le risorse minerarie (oro, carbone, ferro, zinco e rame). • St. - Nel 1520 F. Magellano scoprì queste terre che chiamò T. del F. per i molti fuochi indigeni da lui avvistati lungo la costa. Dopo aver doppiato il capo Vergini, il navigatore portoghese penetrò nello stretto che ora porta il suo nome. La colonizzazione dell'arcipelago ebbe inizio solo dopo il 1880, con i primi insediamenti argentini e cileni.