Tiranno di Agrigento. Appartenente alla famiglia degli
Emmenidi, si pose a capo della città nel 488 a.C. Conquistò
Selinunte, Gela e Imera dove, scacciato Terillo, impose il figlio Trasideo. L'ex
sovrano chiese aiuto a Cartagine e insieme attaccarono Agrigento ma
T.,
aiutato da Gelone di Siracusa, cui aveva dato in sposa sua figlia Damarete,
riuscì a sconfiggerli presso Imera nel 480 a.C. Poco tempo dopo si pose
in conflitto con Gerone, ma l'intervento di Simonide riuscì a ristabilire
l'armonia tra le due città. Alla morte venne sostituito dal figlio
Trasideo che, tuttavia, regnò solo un anno, fino all'instaurazione della
democrazia in Agrigento. Mecenate, amante dell'arte e del bello,
T. volle
accanto a sé una serie di artisti, che abbellirono la città, e
letterati, tra i quali Pindaro (che lo ricordò nella II e III
Olimpica) e Simonide (540/530 a.C. - 472 a.C.).