Imperatrice bizantina. Moglie di Giustiniano I,
esercitò una grande influenza politica. Secondo le fonti dell'epoca,
sarebbe stata mima, attrice e danzatrice e avrebbe condotto vita dissoluta,
perlomeno fino al 520 circa quando, dopo una profonda crisi spirituale, avrebbe
abbandonato le scene per dedicarsi a pratiche di pietà. Giustiniano la
sposò nel 525. Nel 527, morto Giustino,
T. fu incoronata
imperatrice a fianco del marito. Dotata di grande energia e acume, fu la
principale artefice della vittoria di Giustiniano nella rivolta di Nika del 532;
contro il parere di ministri e generali, convinse il marito a non fuggire, dando
modo alle truppe fedeli di raccogliersi intorno a Belisario e di riprendere il
controllo della situazione. Seguace del Monofisismo, riuscì a far
attenuare la persecuzione contro i suoi correligionari, nonché a far
elevare qualche monofisita alle sedi patriarcali d'Oriente. Fallì
tuttavia nel progetto più ambizioso, quello di estendere il potere della
setta in tutto l'Impero, a causa della ferma opposizione di Giustiniano, il
quale fondava il suo programma politico di unificazione dell'Impero
sull'unità della Chiesa e sull'accordo con il Papato. Famosissima, tra le
varie rappresentazioni di
T., quella del mosaico della chiesa ravennate
di San Vitale, dove l'imperatrice è raffigurata insieme al suo corteo
nell'atto di portare doni alla chiesa (502 circa - 548).