Letterato e patriota italiano. Collaboratore di
alcuni giornali, quali "Italia musicale" e "Corriere delle
dame", nel 1841 passò alla "Rivista europea", di cui fu
nominato direttore nel 1845. Di idee mazziniane, partecipò alle Cinque
Giornate di Milano, al termine delle quali passò a dirigere
"Ventidue Marzo", giornale del Governo provvisorio; lasciò
l'incarico dopo poco tempo perché in contrasto con il progetto di
unificazione della Lombardia col Regno di Sardegna. Nel 1849 lavorò per
il periodico "L'Italia del popolo" e in seguito per la
"Costituente Italiana". Nel 1850, nonostante le ostilità
degli Austriaci, tornati a Milano, fondò e diresse "Il
Crepuscolo", dalle cui pagine svolse un'efficace opera di propaganda
patriottica e liberale. Abbandonate le idee mazziniane, nel 1860 fu eletto
deputato tra le file della Destra e rimase in Parlamento fino al 1880,
occupandosi prevalentemente delle tematiche legate al mondo della scuola e
dell'istruzione. Scrisse poesie in dialetto milanese e in italiano, opere sui
dialetti e i proverbi regionali e un compendio della storia letteraria russa. Fu
autore del romanzo storico
La Ca' dei cani (1840). Noto e apprezzato
critico letterario, particolarmente importanti sono considerati i suoi saggi su
Foscolo e De Sanctis. Convinto assertore della poetica del vero,
sottolineò sempre la necessità di una letteratura che
rappresentasse la realtà e l'identità nazionale (Milano
1816-1883).