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Tecchi, Bonaventura.

Scrittore e critico italiano. Combatté nella prima guerra mondiale, durante la quale fu fatto prigioniero con C.E. Gadda; direttore del gabinetto Vieusseux dal 1925 al 1929, dopo essere stato lettore alle università di Brno e Bratislava (1933-37), dal 1939 insegnò Lingua e Letteratura tedesca a Padova e quindi a Roma, dove divenne altresì direttore dell'Istituto italiano di studi germanici. Scrittore di ispirazione romantica, fin dal suo esordio narrativo (Il nome sulla sabbia, 1924) si rivolse soprattutto ad analizzare da un punto di vista cristiano i problemi morali e psicologici caratteristici di ambienti borghesi e intellettuali, affidandosi a uno stile di impronta classica. T. fu autore di racconti e prose (Il vento tra le case, 1928; Tre storie d'amore, 1931; La signorina Ernestina, 1936; La vedova timida, 1942; L'isola appassionata, 1945; Storie di bestie, 1958; Storie di alberi e fiori, 1963; Resistenza dei sogni, 1977) e di romanzi (I Vallatauri, 1935; Giovani amici, 1940; Valentina Velier, 1950; Gli egoisti, 1959; Gli onesti, 1965; Tarda estate, 1980). La sua attività di germanista è attestata da pregevoli traduzioni e dalla pubblicazione di saggi di critica, tra cui Wackenroder (1927), Maestri ed amici (1934), Scrittori tedeschi del '900 (1941), Carossa (1947), L'arte di Thomas Mann (1956), Officina segreta (1957), Romantici tedeschi (1959), Goethe in Italia (1967) (Bagnoregio, Viterbo 1896 - Roma 1968).