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Tartaruga.

Nome comune dei rettili che, insieme alle testuggini, costituiscono l'ordine dei cheloni o testudinati. ║ Fig. - Di persona lenta nei movimenti, indecisa. • Zool. - Nel linguaggio scientifico, il termine t. viene attribuito ai cheloni marini, mentre nell'uso comune esso è utilizzato indistintamente per indicare sia quelli marini sia quelli terrestri. Raramente più lunghe di 2 m, le t. hanno il corpo tozzo racchiuso in una corazza (theca) ovoidale costituita da piastre ossee cutanee, disposte secondo una configurazione definita e suturate tra loro. La corazza, formata da uno scudo dorsale o carapace, più o meno convesso, e da un piastrone ventrale appiattito, è a sua volta rivestita da scaglie cornee con striature concentriche che corrispondono, ciascuna, a circa un anno di età dell'animale. Il colore della corazza, bruno-verdastro, è più chiaro sulla superficie ventrale. Tranne che nei dermochelidi (atechi), la colonna vertebrale e le coste sono saldate insieme e con lo scudo dorsale (animali tecofori). Il cranio è primitivo, tipicamente anapside, senza fosse temporali. La mascella e la mandibola sono prive di denti e ricoperte da un robusto astuccio corneificato o becco che viene usato per tagliare, lacerare e frantumare il cibo. Gli occhi, piccoli e con la pupilla arrotondata, sono dotati di una terza palpebra, la membrana nittitante. Le orecchie sono prive di condotto uditivo esterno. Il capo, piccolo rispetto al corpo, il collo, più o meno lungo, la coda e gli arti protrudono fra le due parti della corazza e in quasi tutte le specie possono essere retratti completamente per sicurezza. Lo sterno manca. Gli arti, brevi e pentadattili, terminano con zampe dotate di unghie cornee e quindi adatte allo scavo nelle specie terrestri, e simili a pale atte per il nuoto in quelle acquatiche. La muscolatura, notevolmente modificata dalla presenza della corazza, è poco sviluppata nel distretto toracico, mentre è accentuata a livello degli arti e del collo, specialmente nelle specie retrattili. L'esistenza della corazza ha pesato anche sullo sviluppo dell'apparato respiratorio: la cassa toracica è infatti immobile e la respirazione viene favorita dai movimenti del collo e degli arti nonché dalla struttura spugnosa dei polmoni. Le forme acquatiche, inoltre, presentano a livello della cloaca due ampie tasche laterali che, riempiendosi d'acqua, fungono da organi respiratori sussidiari. Nelle specie marine le femmine, ovipare, depongono le uova in profonde buche scavate nella sabbia e poi le ricoprono. Queste, piuttosto grandi e numerose, sono ricche di tuorlo e possiedono un guscio duro di aspetto simile alla porcellana. La prole, completamente formata e indipendente, ha ancora una corazza molle. Le t. sono animali molto longevi diffusi ovunque nel mondo, tranne che nelle regioni molto fredde. A lungo cacciate per le loro carni prelibate e per le placche ossee dello scudo con le quali si confezionavano oggetti di pregio, le t. oggi sono specie a rischio e quindi protette. Le prime forme fossili, risalenti al Triassico, non differiscono sostanzialmente da quelle odierne e ciò, insieme alla primitività del cranio, attesta che le t. costituiscono una delle più antiche forme di sauri. ║ Classificazione: le t. sono suddivise nel sottordine dei criptodiri e in quello dei pleurodiri. Il primo, che annovera specie marine, terrestri e d'acqua dolce, raccolte in 11 famiglie (Dermatemididi, Chelidridi, Staurotipidi, Kinosternidi, Platisternidi, Emididi, Testudinidi, Chelonidi, Dermochelidi, Trionichidi, Carettochelidi), è formato da animali che ritraggono il capo e il collo all'interno della corazza, descrivendo una curva a S nel piano verticale. Il secondo, presente soltanto nell'emisfero australe e comprendente t. prevalentemente dulcacquicole, riunite in due famiglie (Pelomedusidi e Chelidi), è costituito invece da t. che ritraggono il capo e il collo descrivendo una curva a S sul piano orizzontale. In Italia la più comune è la t. di Hermann (Testudo hermanni), della famiglia Testudinidi: terrestre, diurna, amante del caldo, prevalentemente erbivora e frugivora, diffusa anche nei Balcani, nelle isole greche, in Turchia, nella Francia meridionale e nelle Baleari, ha una lunghezza di 30 cm e un peso massimo di 2 kg ed è di colore giallastro brillante sul carapace, con una macchia scura al centro, e anche sul piastrone, anch'esso punteggiato di nero ai margini. In Sardegna si trova la t. marginata (Testudo marginata), lunga fino a 30 cm e diffusa nell'area mediterranea. In Italia è stata importata la t. greca o europea (Testudo graeca), una specie longeva (può vivere fino a 125 anni) nota per la bontà delle sue carni, diffusa anche in Spagna, Asia Minore, Turchia, Iran, Iraq, Georgia, Armenia e Africa nord-occidentale; è dotata di una sola placca cornea sopra la coda nonché di un grande tubercolo conico sopra le cosce. Tra le specie di dimensioni maggiori si ricordano: la t. elefantina o delle Galapagos (Testudo elephantopus), oggi protetta, lunga fino a 1,10 m, di colore nero, con il carapace estremamente convesso, gli arti colonnari, la testa piccola e la coda breve; la t. delle Seicelle (Testudo gigantea), lunga fino a 1,2 m, anch'essa protetta, un tempo diffusa in numerose isole dell'Oceano Indiano; la vorace t. alligatore (Macroclemys temmincki), lunga fino a 1,5 m, diffusa nella parte sud-occidentale degli Stati Uniti; la t. verde o testuggine franca (Chelonia mydas), una specie marina lunga fino a 2 m e di 90 kg di peso; la t. caretta (Caretta caretta), marina, carnivora, i cui adulti raggiungono 1,2 m di lunghezza e 136 kg di peso; la Dermochelys coriacea, nera, lunga fino a 2,4 m con un peso di oltre 725 kg, diffusa nei mari tropicali aperti, con corazza vestigiale sostituita da un esoscheletro di placchette ossee impiantate su una cute coriacea, liscia, priva di squame. ║ Materiale pregiato che si ricava dalle piastre ossee dello scudo delle t. (soprattutto da Chelonia mydas e Chelonia imbricata), utilizzato per confezionare oggetti di vario tipo. Oggi non è più in uso poiché le t. sono state dichiarate animali protetti. ║ Per estens. - Il colore arancione tendente al marrone bruciato di questo pregiato materiale. • Arald. - Figura araldica che simboleggia la povertà, la rassegnazione, la modestia. • Inf. - Apparecchiatura collegabile a un microcomputer e comandata attraverso il logo, in grado di eseguire, mediante una penna, disegni geometrici complessi. • Mar. - Peso discoidale da appoggiare sul fondo per ormeggiare le boe.