Centro in provincia di Messina, 50 km a Sud-Ovest del
capoluogo; è situato a 204 m s/m., su un terrazzo del Monte Tauro, in
posizione dominante la costa ionica da capo Sant'Andrea a capo
T. 10.465
ab. CAP 98039. • Econ. -
T. è stazione climatica invernale e
balneare di fama internazionale. Tra le numerose attrazioni turistiche
ricordiamo le manifestazioni di vario genere ivi organizzate (festival
cinematografico, estate musicale, ecc.). Altre risorse economiche della
città sono costituite dall'ortofrutticoltura e dalla pesca. • St. -
Fondata dai Siculi (fine V sec. a.C.), l'antica
Tauromenio fu occupata
dai Greci e quindi da Dionigi I di Siracusa (392 a.C.) che vi insediò dei
mercenari. Nel 358 a.C. vi si rifugiarono i profughi di Nasso, guidati da
Andromaco, padre dello storico Timeo. Conquistata da i Cartaginesi (315 a.C.),
cadde sotto il dominio di Tindarione, alleato di Pirro, e infine di Gerone II di
Siracusa. Passata ai Romani (263-262 a.C.), ricevette un trattamento di favore
come
civitas foederata. Nel corso della guerra servile (136-132 a.C.)
subì gravi danni. Eretta a colonia da Ottaviano (34 a.C.),
prosperò in età imperiale. Nel Medioevo, roccaforte bizantina,
resistette alla conquista araba, capitolando soltanto nel 902 quando venne
distrutta da Ibrahim ibn Ahmed. Ricostruita per volere del califfo Al Muezz, nel
1079 fu conquistata dal normanno Ruggero d'Altavilla. Schieratasi con gli
Aragonesi durante la rivolta dei Vespri Siciliani, in occasione della rivolta di
Messina (1675)
T. rimase fedele alla Spagna, subendo una breve
occupazione da parte dei Francesi di Luigi XIV. Caposaldo dell'insurrezione
siciliana contro i Borboni (1848), fu riconquistata da C. Filangieri nel 1849.
Nel corso della seconda guerra mondiale, durante lo sbarco degli Alleati (9-27
luglio 1943), subì gravi danni a causa dei bombardamenti aerei. •
Archeol. e Arte - Pur rimanendo la topografia della città antica ancora
piuttosto oscura, si può ipotizzare che
T. avesse due acropoli,
corrispondenti agli attuali Castello di
T. e Castel di Mola. Della
T.
ellenistica rimangono pochi resti, tra cui il Serapeo (tempietto
in
antis, oggi San Pancrazio) e il teatro che, edificato nel III sec. a.C., fu
ricostruito in laterizio dai Romani, in età imperiale. La
frons
scenae, da cui si gode uno splendido panorama, presenta nicchioni e un
portico corinzio. Di età imperiale l'
odeon, in cui si svolgevano
spettacoli mimici e musicali, e la
Naumachia, o lungomuro a nicchioni,
che era parte di un ginnasio. Nei pressi anche resti di terme e l'edificio
conosciuto con il nome di
Zecca. Numerosi i mosaici
in situ. Tra i
monumenti di epoca medioevale, soprattutto tardo-gotici, caratterizzati da
intarsi dicromici di calcare e lava, ricordiamo palazzo Corvaia (XV sec.), il
palazzo dei duchi di Santo Stefano (secc. XIV-XV), palazzo Ciampoli (1412), il
convento di San Domenico con chiostro cinquecentesco, il duomo (XIII sec.,
rimaneggiato nei secc. XV-XVI), l'antico torrione della Badia Vecchia, rinnovato
nel XIV sec.