Pseudonimo di
Jaŭhen Ivanavič
Skurko. Poeta bielorusso. Attivista comunista, accusato di attività
rivoluzionaria venne arrestato più volte e imprigionato nelle carceri
polacche, dove redasse buona parte delle poesie raccolte in
A tappe
(1936), nelle quali inneggiava all'indipendenza della Polonia. Nonostante la sua
adesione al realismo socialista, le sue opere mantennero un tono romantico e una
vena naturalistica e popolare. Tra i suoi lavori ricordiamo il poema
Januk
Skjaliba (1942) e le raccolte
La traccia del fulmine (1957),
E
luce sia (1972),
Dietro la mia tavola (1984) (n.
Pil'kovščina, Minsk 1912).