Antropol. - Tipo umano di
homo sapiens i
cui i resti fossili si limitano a un unico cranio trovato nel 1884 a Talgai,
località dell'Australia nel Queensland, posta sui monti del Darling Dows.
Il cranio venne però esaminato e studiato solo nel 1914 ad opera di S.A.
Smith. Il giacimento da cui proviene appartiene allo stesso orizzonte nel quale
si trovano i resti di giganteschi marsupiali fossili quali il
Diprotodon
e il
Nototherium. Il cranio è mineralizzato in alto grado, molto
più che nei fossili rinvenuti a Krapina, a Piltdow e a Spy. La scatola
cranica presenta numerose fratture e dislocazioni di alcune sue parti. Il cranio
è allungato, con un forte prognatismo, una rilevante visiera
sopraorbitale, ossa frontali sfuggenti; all'origine del naso è visibile
una notevole depressione. Il piano delle fosse nasali continua seguendo la
proiezione della faccia sulla superficie anteriore del processo alveolare senza
alcuna interruzione. Il cranio apparteneva sicuramente a un individuo giovane
dal momento che in esso non era ancora spuntato il terzo molare. Primitiva
è la forma del palato; i denti canini hanno grosse dimensioni che non
sono mai state riscontrate in altre forme fossili. Gli antropologi hanno
attribuito il cranio a un
homo sapiens vissuto nel Pleistocene
(Würmiano o Postwürmiano), classificato come un autentico
proto-australiano. Accanto ai resti dell'
u. di T. non furono
trovate tracce sicure dell'esistenza di industrie ad esso contemporanee. Il
cranio, tuttavia, è una testimonianza del più antico stanziamento,
almeno noto finora, nel continente australiano.