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Tagore, Rabindranāth.

Nome anglicizzato di Rabindranāth Thākur. Poeta, drammaturgo, musicista e filosofo indiano di lingua bengali. Appartenente a una famiglia nobile dalla tradizione cultural-spirituale, T. fu inviato in Inghilterra nel 1877 per studiare Diritto; rimase in Europa per circa tre anni, periodo che, una volta rientrato in patria, volle ricordare nel suo Lettere di un viaggiatore in Europa (1881). Negli stessi anni pubblicò il dramma musicale Il genio dei Vālmīki (1882) e i testi in versi Canti della sera e Canti del mattino (1882-83). Continuò l'attività letteraria componendo drammi (Il re e la regina, 1889; Sacrificio, 1891; Citrāngadā, 1892), raccolte di versi (Mānasī, 1890; Il battello d'oro, 1893), un diario di viaggio, alcune raccolte di novelle. Uomo dalla grande cultura e dall'importante spirito pedagogico, nel 1901 volle creare a Sānti Niketan, a 100 km da Calcutta, un istituto di educazione e cultura denominato "La voce universale" e basato sul contatto diretto con la natura, rappresentato dallo svolgersi delle lezioni all'aperto. T. stesso pronunciò alcune conferenze filosofico-religiose, successivamente raccolte in Sādhanā. La realizzazione della vita (1913). Tra il 1902 e il 1907 venne colpito da importanti lutti familiari, ai quali reagì con l'attività letteraria. Pubblicò allora il piccolo poema La luna crescente (1903-04), il romanzo Gorā (1907-10), i drammi Il re della camera scura (1910) e L'ufficio postale (1912) e le raccolte poetiche Offerta di canti. Gītānjali (1913) e Il giardiniere (1913). T., che aveva tradotto le sue opere in inglese, iniziò ad acquisire fama internazionale e nel 1913 gli venne assegnato il premio Nobel per la letteratura. Tutta la sua opera è permeata dell'intensa spiritualità che T. riconduce sia al Panteismo mistico fondato sulle Upanishad, sia a influenze culturali straniere. La contemplazione della natura porta alla certezza della presenza divina in tutte le sue manifestazioni e alla conoscenza dell'armonia cosmica che, in T., si traduce in componimenti lirici tesi alla celebrazione delle opere divine. Tra le altre opere dello scrittore ricordiamo: il romanzo La casa e il mondo (1915-16); la raccolta di poesie Balākā (1916); il dramma Oleandri rossi (1924). T. musicò alcune sue liriche e compose molti inni, tra i quali Jana Gana Mana (1912), divenuto in seguito inno nazionale indiano (Calcutta 1861 - Sānti Niketan, Bolpur 1941).