Umanista italiano. Segretario della
Repubblica di Genova (1514), cadde in disgrazia con la rovina dei Fregoso, cui
si mantenne comunque fedele, seguendo Federico Fregoso in Francia. Qui divenne
istitutore dei figli di Francesco I e, successivamente (1533), vescovo della
città di Grasse. Compose versi latini, raccolti in
Poemata (1536),
e alcune lettere; potente uomo di corte, venne elogiato da L. Ariosto, P. Bembo,
P. Giovio (Sarzana, La Spezia 1480 circa - Grasse 1536).