Critico e storico dell'architettura italiano.
Dopo un esordio come progettista, ottenne la libera docenza in Urbanistica
(1965) e, con il sostegno di B. Zevi, la cattedra di Storia dell'architettura
(1966) a Venezia. Il suo metodo, espresso programmaticamente in
Teoria e
storia dell'architettura (1968) e anticipato nelle riviste
"Comunità", "Marcatré",
"Contropiano", vede la dimensione storica e quella critica quali
componenti imprescindibili nel lavoro architettonico moderno, sull'esempio di
G.C. Argan. Arricchito dalla lezione di E. Paci, T.W. Adorno, W. Benjamin e S.
Freud, focalizzò la sua attenzione sul linguaggio architettonico moderno,
occupandosi, negli ultimi anni, dei grandi maestri del passato. Tra le altre sue
opere, citiamo:
Architettura dell'Umanesimo (1969),
Storia
dell'architettura contemporanea (1976, con F. Dal Co),
La sfera e il
labirinto (1980),
Storia dell'architettura italiana 1944-85
(1986) e
Ricerca del rinascimento (1992) (Roma 1935 - Venezia 1994).