Faraone della XXX dinastia. Coreggente e successore del
padre Nectanebo I nel 360 a.C., gravò di tasse i templi per poter
finanziare la campagna contro i Persiani, divenendo pertanto impopolare e
agevolando il nipote Nectanebo II, che ne usurpò il trono. Trovò
asilo presso il re persiano, restando alla sua corte fino alla morte (IV sec.
a.C.).