Religioso francese. Appartenente
alla congregazione degli Oratoriani, insegnò Greco, Ebraico e Teologia
nei seminari dipendenti dal suo ordine. Nel 1792, in seguito alla divulgazione
di alcuni articoli in cui sosteneva posizione contrarie alla costituzione civile
del clero, dovette lasciare la Francia. Grazie al Concordato del 1801,
T.
poté rientrare in patria dove, convinto sostenitore delle posizioni
gianseniste e gallicane, scrisse a sostegno del riconoscimento del matrimonio
civile, contro le ingerenze papali nella Chiesa francese e contro l'istituzione
pontificia dei vescovi (
Principi sulla distinzione del contratto e del
sacramento del matrimonio, 1803;
Esame dell'opinione del signor cardinale
de la Luzerne a proposito della pubblicazione del Concordato, 1821;
Storia critica dell'assemblea generale del clero di Francia nel 1662,
1826). Nominato censore di Stato per la pubblicazione delle opere di teologia
(1811), promosse la pubblicazione di testi di tendenza giansenista e gallicana.
Sulla storia dell'Oratorio, compose
Storia di Pierre de Bérulle (2
volumi, 1817) (Limoges 1744-1832).