Storico e letterato croato. Dal 1908 docente di
Storia all'università di Zagabria, fu autore di una serie di saggi
storici sulla Croazia, la Dalmazia e l'Albania. Profondamente antiserbo e
filoungherese, nel 1920 venne condannato a due anni di prigione dal Governo di
Belgrado. Membro del Partito croato dei diritti, fu acceso sostenitore
dell'indipendentista croato S. Radić, alla cui uccisione ne divenne di
fatto successore durante il periodo di prigionia di V. Maček. Fu a sua
volta assassinato. Tra i suoi scritti si ricorda
Serbi e Albanesi nella
simbiosi del Medioevo (1925) (Lepoglava, Zagabria 1879 - Zagabria 1931).