Zool. - Termine generico con il quale vengono
indicati gli uccelli appartenenti alla famiglia Caprimulgidi, ordine
caprimulgiformi. Tali uccelli, diffusi nella regione paleartica occidentale e di
abitudini notturne e crepuscolari, hanno il becco corto, la bocca ampia e
marginata da lunghe vibrisse, il corpo ricoperto da un piumaggio molle, lasso e
abbondante. Gli occhi sono grandi, le zampe, non adatte ad afferrare, sono
piccole e deboli, le ali lunghe e la coda ampia. Si nutrono prevalentemente di
insetti che catturano di notte durante il volo; solitari e migratori, depongono
le uova a terra senza preparare il nido. Il loro nome è dovuto a
un'antica leggenda popolare secondo la quale questi animali sarebbero capaci di
mungere le capre durante la notte, provocando loro cecità. Il
s.
europeo (
Caprimulgus europeus), comunemente noto come
nottola,
nottolone o
caprimulgo, lungo circa 26 cm,
è diffuso in tutta l'Europa tranne che nella fascia più
settentrionale. Vive nelle macchie e nelle radure dei boschi e sui terreni
aridi. Il
s. collorosso (
Caprimulgus ruficollis), lungo
fino a 31 cm, è diffuso nella porzione nord-occidentale dell'Africa, in
Spagna, in Portogallo e occasionalmente anche in Francia, ove frequenta le zone
semidesertiche e le aree collinari aride cosparse di pini. Si distingue dal
precedente per la presenza di una grande macchia bianca sulla gola. Il
s.
isabellino (
Caprimulgus aegyptius), lungo circa 25 cm e dotato di
un piumaggio più pallido di quello del
s. europeo, è
caratteristico delle aree desertiche dell'Africa settentrionale e dell'Asia;
solo occasionalmente può spingersi dall'Africa fino all'Isola di Malta e
alla Sicilia. Con lo stesso termine vengono indicate anche specie appartenenti a
generi diversi, come il
s. di Nuttal (
Phalaenoptilus nuttalli),
caratteristico del Colorado, che trascorre l'inverno nascosto in nicchie
rocciose in uno stato di torpore durante il quale la sua temperatura corporea
scende fino a 20 °C, e il
s. del bilanciere (
Macrodipterix
longipennis).