Scrittore italiano. Fratello di Carlo, a
Firenze collaborò alla "Voce" di G. Prezzolini e si
laureò in Lettere. Nel 1915, allo scoppio della guerra, partì
volontario insieme al fratello; fatto prigioniero dagli Austriaci e poi
liberato, fu decorato con medaglia d'oro. Nel ventennio fascista si
schierò decisamente contro il regime aderendo alla Resistenza;
perseguitato, si salvò dall'eccidio della risiera di San Sabba (1944).
All'impegno politico corrispose quello in campo letterario, che trovò
espressione in una narrativa di profonda tensione morale, divisa tra la forma
del diario e quella dell'autobiografia, e vicina agli ideali vociani.
All'esordio con
La nazione czeca (1916), saggio sulla questione
dell'irredentismo vissuta in un'ottica europea, seguirono
Colloquio con mio
fratello (1925),
Guerra del '15. Dal taccuino di un volontario
(1931)
e
Ritorneranno (1941). Alla tematica politica,
S.
intrecciò quel dissidio romantico fra legge morale e vita dei sensi, cui
I. Svevo e S. Slataper avevano saputo dare voce con finezza e profondità;
allo stesso Slataper dedicò un affettuoso ritratto (1922). Tra le altre
opere, citiamo:
Nuovi racconti (1935),
L'isola (1942),
Trieste
nei miei ricordi (1948),
Il giudizio di Paride (1950),
Poesie
1944-47 (1955) (Trieste 1891 - Roma 1961).