Scrittore e pittore austriaco. Precettore
privato presso alcune nobili famiglie viennesi e quindi ispettore scolastico a
Linz, si dedicò alla pittura e alla letteratura, interessandosi anche di
matematica e astronomia. Compose novelle, raccolte nei sei volumi di
Studi (1844-50) e in
Pietre variopinte (1853, in cui è
incluso il celeberrimo racconto
Cristallo di rocca), nonché due
romanzi piuttosto lenti e ricchi di digressioni:
L'estate di san Martino
(1857), appartenente al genere del
bildungsroman, e
Witiko
(1865-67), ispirato alla storia boema. Paesaggista sensibile e attento,
S.
traspose tale predisposizione pittorica nelle descrizioni narrative e, lungi
dal farsi interprete delle grandi vicende collettive, si orientò
all'analisi minuziosa e realistica dei semplici eventi quotidiani, animato da un
forte senso religioso. Morì suicida (Oberplan, Boemia 1805 - Linz
1868).