(detto
Simone di Bruges). Matematico e
ingegnere fiammingo. Compiuti gli studi presso l'università di Leida, nel
1590 si trasferì a Delft. Nominato nel 1593 intendente generale delle
armate olandesi, detenne questo incarico sino alla morte. Nel 1600
organizzò l'insegnamento della matematica nella scuola d'ingegneria
annessa all'università di Leida. Per quanto di estremo interesse
scientifico, le sue pubblicazioni furono tradotte dall'olandese piuttosto tardi
(
Hypomnemata mathematica, 5 volumi, 1605-08;
Les
oeuvres mathématiques, 6 volumi, 1634) e questo ne
ostacolò la diffusione a livello europeo. Tra i contributi originali di
S. alla matematica vi fu l'introduzione (1585) dei numeri decimali nel
sistema di pesi e misure, anticipando di circa due secoli le innovazioni
introdotte dopo la Rivoluzione francese. La notazione da lui usata era piuttosto
ingombrante, in quanto al posto della virgola usava lo zero; ad esempio, il
numero 3,247 era da
S. così rappresentato: 3(0)2(1)4(2)7(3). Nel
campo della fisica risolse l'annoso problema relativo alla condizione
d'equilibrio di un corpo appoggiato su un piano inclinato; dalla condizione di
equilibrio erano fatte seguire la regola del parallelogramma delle forze e
quella della scomposizione di una forza in due componenti normali tra loro. A
S. è anche dovuto l'enunciato del paradosso idrostatico, secondo
cui un fluido può esercitare sulle pareti del recipiente che lo contiene
una pressione molto superiore al suo peso.
S. si guadagnò inoltre
grande popolarità in patria mettendo a punto numerose invenzioni relative
alle chiuse, ai mulini a vento, ai trasporti su strada, alla difesa militare
(Bruges 1548 - L'Aia 1620).