Regista cinematografico statunitense di
origine austriaca. Dopo avere lavorato in Europa come regista teatrale, si
trasferì negli Stati Uniti, dove orientò i propri interessi
artistici verso la cinematografia. Nel 1925 firmò la sua prima regia
cinematografica,
Salvation hunters, un'opera segnata dallo
sperimentalismo naturalistico, simile, a tratti, a
Rapacità
(
Greed), di E. von Stroheim, regista a lui vicino per temperamento e
impulso visionario. Nelle sue opere successive, infatti,
S. seppe
mescolare elementi naturalistici esasperati a un'enfasi melodrammatica veicolata
dagli atteggiamenti, dalle ambientazioni, dai dialoghi, nonché dai
dettagli scenografici e dalla cura prestata all'allestimento luminoso. Tra le
sue opere del periodo ricordiamo:
Le notti di Chicago (1927), dove per la
prima volta appare la figura del gangster e nel quale recita, in un ruolo non
comico, Ridolini;
I dannati dell'oceano (1928), nel quale si mescolano
gli elementi tipici del romanzo d'appendice e quelli, sofisticati e ricercati,
dell'immagine d'autore. Durante un viaggio in Europa
S. incontrò
M. Dietrich, destinata a divenire sua musa ispiratrice e protagonista indiscussa
dei suoi film successivi nei quali
S. espresse la sua vena autentica di
debordante barocchismo:
L'angelo azzurro (1930);
Marocco (1930);
Disonorata (1931);
Venere Bionda (1932);
Shanghai Express
(1932);
L'imperatrice Caterina (1934);
Capriccio spagnolo (1935).
Dopo la rottura con la Dietrich e le aspre polemiche con i produttori per gli
altissimi costi di realizzazione dei suoi film, la carriera di
S.
subì un brusco rallentamento, interrotto soltanto da alcuni successi,
quali
I misteri di Shanghai (1942) e
L'isola della donna contesa
(1953). Tra gli altri titoli degni di nota ricordiamo:
Una tragedia
americana (1931);
Ho ucciso (1942). Fu anche autore di
un'autobiografia,
Fun in a chinese laundry (1965) (Vienna 1894 -
Hollywood 1969).