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Stern, Otto.

Fisico tedesco, naturalizzato americano. Professore nelle università di Francoforte (1914-21), Rostock (1921-22) e Amburgo (1923-33), si trasferì in seguito negli Stati Uniti, dove insegnò al Carnegie Institute of Technology di Pittsburg. Fu insignito del premio Nobel per la fisica nel 1943 per le sue ricerche sulla velocità delle particelle atomiche e la materializzazione dei fotoni. Si occupò principalmente di termodinamica, fisica molecolare e fisica quantistica; per primo riuscì a misurare direttamente la velocità delle molecole (1920), ottenendo valori in accordo con i valori teorici, e verificò la validità della legge maxwelliana di distribuzione delle velocità (1922). Insieme a W. Gerlach (1921) effettuò importanti esperimenti sulle proprietà magnetiche degli atomi, misurando per la prima volta un momento magnetico atomico e dimostrando la quantizzazione spaziale del momento angolare (Sohrau, Polonia 1888 - Berkeley 1969). ║ Esperienza di S. e Gerlach: primo esperimento che ha permesso di determinare il momento magnetico di un atomo. S. e Gerlach ne dimostrarono la quantizzazione spaziale misurando la deflessione che un raggio atomico subisce in un campo magnetico non uniforme. Il momento magnetico di un dato atomo può essere pensato come associato a un magnete di dimensioni molto piccole, ma finite: posto in un campo uniforme, esso non subirà deviazioni, poiché la forza che agisce sul polo nord è uguale e contraria a quella che agisce sul polo sud. Quando, invece, il campo magnetico è variabile nel tempo o nello spazio, il centro d'inerzia del magnete viene sottoposto a una coppia di forze, come nel caso precedente, e ad una forza risultante dalle diverse interazioni dei due poli che provoca un'accelerazione nella direzione del campo magnetico. Per ottenere una deviazione significativa occorre che la disomogeneità del campo magnetico sia molto sensibile anche per distanze aventi ordine di grandezza delle distanze atomiche (10-6 mm).