Scrittore e patriota italiano. Laureatosi in
Medicina, si dedicò anche all'attività letteraria componendo una
tragedia,
La vestale (1827), che gli valse la censura della Polizia
pontificia. Membro della Carboneria, a causa della sua partecipazione ai moti
del 1831 dovette riparare in esilio, dapprima in Corsica (nel 1835 vi
pubblicò
Poesie) e quindi a Marsiglia, dove aderì alla
Giovine Italia. Ritornato a Roma per l'amnistia concessa da Pio IX, fu deputato
(1848), ministro del Commercio e dei Lavori pubblici (1848-49) e deputato alla
Costituente. Esule a Parigi in seguito all'occupazione francese di Roma, nel
1860 si stabilì a Napoli, dando vita, con D. Lioy, al giornale
"Roma" (Vico del Lazio, Frosinone 1795 - Napoli 1863).