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Steiner, Albe.

Grafico italiano. Nipote di Giacomo Matteotti, fu antifascista militante, segnato nella sua decisione anche dalla perdita di un fratello nel campo di concentramento di Mathausen. Iniziò a lavorare nel 1933 curando l'impaginazione della pubblicità del motociclo 175 Atala. Nel 1939 entrò ufficialmente nelle file del Partito Comunista, unendosi in seguito ai gruppi partigiani attivi in Val d'Ossola, dove si occupò della stampa. Alla fine della guerra fu chiamato da E. Vittorini per collaborare all'impostazione grafica e alla redazione di "Milano Sera" e de "Il Politecnico". Lavorò con la casa editrice Einaudi nella realizzazione della collana "Biblioteca del Politecnico". Nel 1946 si spostò in Messico, dove rimase per due anni intrattenendo rapporti di amicizia con il comandante Carlos e dove fu collaboratore di Hannes Meyer, membro della scuola del Bauhaus, impegnato in un'opera di alfabetizzazione del Paese; frequentò altresì il Taller de Gráfica Popular insieme a Diego Rivera, Alfaro Siquieros e Leopoldo Mendez. Rientrato in Italia, si occupò dell'organizzazione della campagna elettorale del Partito Comunista. Si impegnò anche in ambito scolastico (Scuola del Convitto Rinascita, Scuola Umanitaria, Scuola del Libro), editoriale (partecipò all'impostazione grafica e alla stesura di "Rinascita", "l'Unità", "Risorgimento", "Utopia", "Vie Nuove", "La Sinistra"), collaborando con alcune case editrici (Edizioni Sociali, Edizioni Avanti, Feltrinelli, di cui curò soprattutto la collana "Universale Economica") e scrivendo per una serie di riviste specializzate in fotografia, design e architettura ("Note fotografiche", "Radiofoto", "Interiors", "Casabella", "Domus", ecc.). Lavorò anche in ambito espositivo, curando gli allestimenti della Fiera di Milano (dal 1933), della Triennale (dal 1940 al 1968, anno della contestazione cui prese parte) e della Biennale di Venezia. Organizzò l'esposizione della Rinascente (1950-54) e del primo self service COOP di Reggio Emilia (1962). Fu impegnato nella partecipazione e nella fondazione di sindacati di artisti e grafici. Dal punto di vista commerciale, fu collaboratore di aziende nella creazione di marchi e nella scelta di stili e di linee di produzione (Bemberg, Aurora, Linoleum, Pirelli, Olivetti, COOP); lo stesso fece per enti culturali quali il Piccolo Teatro di Milano, il Teatro popolare italiano, la RAI (Milano 1913 - Raffadali, Agrigento 1974).