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Steen, Jan.

Pittore olandese. Cresciuto alla scuola di N. Knüpfer a Utrecht, di A. van Ostade ad Haarlem e di J. Van Goyen, di cui poi sposò la figlia, a L'Aia, visse prima a Delft (1654-57), poi ad Haarlem (1661-69), per stabilirsi infine a Leida. Qui fu presidente (1671-73) e poi decano (1674) della gilda di san Luca. Fortemente influenzato da P. de Hoog, J. Vermeer, G. Metsu e F. Hals, seppe maturare un proprio stile, connotato da un uso del colore fresco e vivido, cui si accompagna l'acuta osservazione della vita del popolo olandese, di volta in volta sarcastica, moraleggiante o commossa. Pur prediligendo le scene quotidiane, corali e affollate (Banchetto di nozze), di cui descrisse accuratamente i particolari, eseguì anche ritratti (L'ammalata, Il fornaio Oostward e sua moglie), dipinti religiosi (Cena in Emmaus) e serie tematiche su feste, proverbi (Cattiva compagnia). È considerato tra i maggiori pittori del suo Paese (Leida 1626-1679).