Giurista scozzese. Professore
di Diritto a Glasgow e a Edimburgo, si dedicò in seguito all'avvocatura.
Nel 1649 partecipò all'Aia ai negoziati tra Carlo II e i presbiteriani
scozzesi, proseguiti a Breda nel 1650. Nel 1657 Cromwelll lo nominò
commissario per l'amministrazione della giustizia in Scozia. Dopo la
Restaurazione, entrato nei favori del re, ottenne la presidenza del Tribunale di
sessione (1670) e nel 1674 divenne consigliere privato del re. Nel 1681 si
oppose in Parlamento all'approvazione del Test Act, secondo il quale i
funzionari pubblici avrebbero dovuto fornire la prova di essere membri della
Chiesa anglicana. Caduto in disgrazia presso il re e allontanato dagli incarichi
pubblici per aver sostenuto la causa di Argyll, si dedicò alla stesura
dell'opera
The institutions of the law of Scotland, nella quale
riorganizzò la struttura del diritto scozzese. Rifiutatosi di prestare
giuramento di fedeltà al Governo fu costretto ad abbandonare la Scozia,
facendovi ritorno nel 1688 insieme al re Guglielmo III del quale divenne
consigliere. Nel 1691 gli venne attribuito il titolo di visconte (Drummurchie,
Ayrshire 1619 - Edimburgo 1695).