Poeta svedese. Compiuti gli studi a Lund
e a Uppsala, si trasferì in seguito a Stoccolma. Considerato il maggior
esponente della poesia romantica svedese, esordì nel 1817 con il poema in
esametri
Vladimiro il Grande, nel quale si riscontrano influenze
neoclassiche; ad esso seguirono i drammi
I martiri (1821) e
Le
baccanti (1821), che segnarono l'adesione di
S. alla poetica del
Romanticismo. L'esito più felice della sua opera è rappresentato
dalla raccolta di liriche
Gigli di Saron (1821), che lo avvicinano a
Novalis o a P.B. Shelley per il tono elegiaco dei versi. Le sue opere
influenzarono in maniera decisiva l'indirizzo della poesia scandinava a lui
successiva (Gärdslösa, Isola di Öland 1793 - Stoccolma 1823).