Ducato costituito intorno al 575 dai
Longobardi; ebbe come primo duca Faroaldo. Poté espandersi
territorialmente a spese dai Bizantini, e poté inoltre godere per circa
due secoli di una certa autonomia rispetto al potere centrale, grazie al suo
isolamento politico e geografico dagli altri ducati longobardi. Il duca Ariulfo
(591 circa - 601) ne ampliò ulteriormente i confini nella parte montuosa
dell'Italia centrale, anche se la mancanza di fonti non consente di determinare
con sicurezza l'estensione del
d. di S. Dei duchi successivi ci è
stato tramandato poco più che il nome: Teodelapio (601-653) e Attone
(653-663), alla morte del quale il re longobardo Grimoaldo nominò duca
Transamondo, conte di Capua e suo fedele (663-703/5). Il
d. di S. vide
tuttavia compromessa definitivamente la sua autonomia alla fine del periodo di
lotte che opposero il duca Transamondo II al re Liutprando. Dal 751 al 756 fu lo
stesso re Astolfo a reggere le sorti del
d. di S. Con la sconfitta di
Desiderio (774) l'autonomia del ducato cessò definitivamente e i duchi
diventarono semplici rappresentanti del potere centrale. Dopo un breve periodo
di dominio papale, il ducato passò sotto il potere dei re franchi. Nella
seconda metà del IX sec. il duca d'origine franca Guido, ribellatosi a
Carlo il Grosso, giunse a essere eletto re d'Italia lasciando probabilmente
l'effettivo governo del ducato al marchese Guido (forse di altro ramo della
famiglia); questi nell'895 sottrasse Benevento ai Bizantini tenendola per circa
due anni. Dopo il lungo Governo di Alberico (897-924 circa), ebbe inizio un
periodo di grave instabilità politica, durante il quale la guida del
d. di S. passò da un duca a un altro, nessuno dei quali ebbe la
forza di istituire un vero potere dinastico. Nei secc. XI-XII il ducato fu
concesso più volte dagli imperatori ai loro grandi vassalli tedeschi: da
Federico Barbarossa, per esempio, allo zio Guelfo VI di Baviera (1158). Nel 1198
papa Innocenzo III riuscì a farsi consegnare il
d. di S. dal duca
Corrado di Urslingen, vantando diritti acquisiti in base a una donazione perduta
di Carlo Magno e formalmente confermata da Ludovico il Pio nell'817. Nel 1210
gli imperatori riportarono il ducato sotto la propria potestà, fino a
quando (1231) papa Gregorio IX impose a Federico II di estromettere il duca
Rinaldo, figlio di Corrado d'Urslingen. Da allora il
d. di S, ridotto
nell'estensione, fece parte dello Stato della Chiesa.