Poeta e romanziere svizzero di lingua tedesca.
Dopo aver trascorso alcuni anni come precettore in Finlandia e in Russia,
ritornò in Svizzera dove proseguì l'attività di insegnante
unitamente a quella di giornalista presso la rivista letteraria «Neue
Zürcher Zeitung». Dal 1892 si dedicò esclusivamente alla
letteratura. Le sue opere principali, tendenti alla formazione di un'ideale
trilogia vicina per tematiche e argomentazioni alle opere di Schopenhauer e
Nietzsche e per stile all'epica classica, furono redatte con un linguaggio duro,
scevro di liricità ma carico di immagini fantastiche e visionarie. I tre
scritti sono:
Prometeo ed Epimeteo (1880-81), un poema in prosa arcaica
nel quale viene esaltato il titanismo dell'individuo eccezionale;
Primavera
olimpica (1900-05), un poema composto da senari giambici scritti su
imitazione delle opere di Ariosto;
Prometeo il paziente (1924), poema con
il quale volle testimoniare l'ineluttabile tragicità della vita. Tra le
altre opere si ricordano: l'idillio in prosa
Gustav (1892);
I nemici
delle ragazze (1890), nel quale si raccontano le avventure di un gruppo di
adolescenti; il romanzo autobiografico
Imago (1906);
La
neutralità di noi Svizzeri, scritto durante la prima guerra mondiale
per sostenere la posizione assunta dalla Svizzera in occasione del conflitto.
Nel 1919 fu insignito del premio Nobel per la letteratura (Liestal, Basilea 1845
- Lucerna 1924).