Filosofo russo. Compiuti gli
studi ad Heidelberg, Berlino e Lipsia, si trasferì in Svizzera, a
Ginevra, dove scrisse le sue principali opere. Influenzato da Kant, del quale
fece propria l'analisi critica della conoscenza e il forte senso del dualismo,
egli basò la sua concezione filosofica su uno spiritualismo di tipo
dualistico nettamente religioso. Forte teorizzatore della ricerca metafisica,
sostenne la separazione tra realtà empirica e realtà vera (da lui
chiamata
realtà di norma) che l'esperienza non ci fa conoscere ma
alla quale tutti aspiriamo. L'uomo, profondamente attratto da entrambi i mondi,
si pone esattamente in mezzo a loro, partecipando attivamente al mondo ideale,
normativo e assoluto, retto dal principio logico di identità. Per l'uomo,
inoltre, il mondo ideale è il suo elemento eterno, in quanto legato al
concetto di divinità. Tra le sue opere ricordiamo:
Denken und
Wirklichkeit (1873);
Moralität und Religion (1874);
Recht und
Unrecht (1879);
Esquisses de philosophie critique (1887);
Principes de justice sociale (postumo, 1945) (Elizavetgrad, oggi
Kirovograd, Ucraina 1837 - Ginevra 1890).