Psicobiologo statunitense. Laureatosi in
Biologia e Zoologia presso l'università di Chicago, fu in seguito
ricercatore e insegnante alla Harvard University (1941-46) e
all'università di Chicago (1946-53); dal 1954 fu professore di
Psicobiologia nel California Institute of Tecnology di Pasadena. Per i suoi
studi sulla fisiologia degli emisferi cerebrali, nel 1981 ricevette, insieme a
D.H. Hubel e T.N. Wiesel, il premio Nobel per la medicina.
S. si volse
originariamente a chiarire le ancora sconosciute funzioni del corpo calloso
studiando i casi di persone sottoposte a commissurotomia in quanto affette da
forme gravi di epilessia non trattabili farmacologicamente. Concentratosi sullo
studio delle caratteristiche funzionali degli emisferi cerebrali, egli
provò l'assoluta prevalenza dell'emisfero sinistro nel controllo delle
attività linguistiche e soprattutto nella capacità di produzione
del linguaggio articolato, e dimostrò inoltre che l'emisfero destro,
ritenuto non dominante, è preposto al controllo di una serie di
prestazioni percettive e cognitive in situazioni che implicano l'elaborazione di
informazioni visuo-spaziali e il ricordo di immagini iconiche. Tra i suoi lavori
citiamo:
Hemispheric interaction and the mind-brain problem (1966),
Language after section of the cerebral commissures (1967),
Hemisphere
disconnection and unity in conscious awareness (1968);
Science and moral
priority;
merging mind,
brain and human values (1983)
(Hartford, Connecticut 1913 - Pasadena 1994).