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Spagnoletto, Lo.

Pseudonimo di Jusepe de Ribera. Pittore spagnolo. Appresi i primi rudimenti pittorici a Valencia, si trasferì in Italia, dove completò la sua preparazione artistica: fu a Parma, a Roma e, dal 1616, a Napoli, dove trascorse il resto della sua vita. La conoscenza dei Carracci e di Caravaggio si rivelò fondamentale. Il realismo barocco trovò piena rispondenza nello spirito osservatore del pittore, contribuendo alla formulazione di un linguaggio intensamente drammatico, a volte caratterizzato da un esasperato verismo. Un intero periodo della produzione di R. presenta queste caratteristiche di violenta contrapposizione al Manierismo; opere quali il Sileno ebbro (1626) presentano pose manieristiche, ma assunte da personaggi opposti all'ideale di bellezza e di grazia caro ai manieristi; il contrasto tra luce e ombra appare nella sua arte più stridente che in Caravaggio e la composizione carica di drammaticità. Appartengono a questi anni di macabro realismo: San Sebastiano curato dalle pie donne (1628), Martirio di San Bartolomeo (1630), Prometeo ed Issione (1630), San Girolamo (1630), Archimede ridente (1630), Santa Maria Egiziaca (1634). Questo tipo di visione perse gradualmente i suoi aspetti più crudi nei dipinti di soggetto religioso e mistico degli anni successivi, assurgendo a una maggiore spiritualità; la tavolozza si arricchì di colori caldi e chiari e le stesse composizioni acquistarono un'armonia quasi classica. Già nell'Immacolata (1635) prendono forma questi caratteri che si rinvigorirono gradualmente nelle opere successive e che tanto influenzarono la pittura napoletana successiva: l'Estasi di Maria Maddalena (1636), la Trinità (1636), La Pietà (1637), Il sogno di Giacobbe (1639). La produzione degli ultimi anni è costituita prevalentemente da ritratti monumentali di estrema potenza espressiva e acutezza di analisi psicologica: San Giacomo il Grande, San Rocco (1651), Gesuita missionario (1651), Don Giovanni d'Austria (1651), Archimede, un filosofo (1651) (Játiva, Valencia 1591 - Posillipo, Napoli 1652).