Nobile famiglia italiana. Originaria di Gubbio, si
spostò in Romagna verso il 1200, arrivando a possedervi molte Signorie.
Tra i membri della famiglia si ricordano:
Tommaso, senatore di Roma nel
1458;
Gregorio, che nel 1625 ottenne per sé e per i suoi
discendenti la nobiltà senatoria di Bologna; i fratelli
Bernardino
(V. SPADA, BERNARDINO), che fu cardinale vescovo
d'Albano, e
Virgilio (1576-1622), oratoriano, architetto ufficiale della
famiglia e dei papi Innocenzo X e Alessandro VII, dei quali fu anche
elemosiniere;
Orazio (n. 1613), che ottenne in eredità dalla
moglie Maria Veralli il feudo di Castel Viscardo vicino Orvieto, e al quale
venne concesso il titolo di marchese da papa Urbano VIII (1635), mutato in
quello di principe da papa Pio VI nella persona di
Giuseppe S. Veralli
(1777). La famiglia si estinse con la morte del principe
Federico (1921),
privo di eredi. Nel 1926 a Ludovico Potenziani, figlio della sorella di
Federico, fu concesso di surrogare la famiglia
S. Veralli con la
preposizione dei cognomi
S. Veralli al suo. ║
Palazzo S.:
innalzato a Roma a partire dal 1549 da G. Merisi (coadiuvato da G. Mazzoni, su
progetto di B. Baronimo) per il cardinale Gerolamo Capodiferro, venne in seguito
ereditato dalla famiglia Mignanelli (1559) quindi, nel 1632, acquistato dalla
famiglia
S. nella figura del cardinale Bernardino. Restaurato da F.
Borromini, che vi aggiunse un ampio scalone e la celebre “galleria
prospettica”, passò allo Stato italiano nel 1927, divenendo sede
del Consiglio di Stato. Nel palazzo trova spazio la
Galleria S., nella
quale sono raccolte importanti collezioni di dipinti, statue e altri oggetti
d'arte, originariamente di proprietà del cardinale Bernardino e
accresciute, dopo la sua morte, di pochissimi pezzi.