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Spaak, Catherine.

Attrice italiana di origine belga. Figlia dello sceneggiatore belga Charles Spaak, esordì sul grande schermo nel 1959 con il film Il buco di Jacques Becker. Trasferitasi in Italia nel 1960, nello stesso anno recitò in I dolci inganni di Alberto Lattuada, nel quale diede vita al personaggio della ragazza spregiudicata, che l'avrebbe accompagnata in molti lavori seguenti. Tra i suoi film di maggior rilievo, in cui fui diretta dai più importanti registi italiani, ricordiamo: Il sorpasso (1962) di Dino Risi, La voglia matta (1962) di Luciano Salce, La noia (1963) di Damiano Damiani, La parmigiana (1963) di Antonio Pietrangeli, La calda vita (1964) di Florestano Vancini, La bugiarda (1965) di Luigi Comencini, Non faccio la guerra, faccio l'amore (1966) di Franco Rossi, Le monachine (1963) di Luciano Salce, Madamigella di Maupin (1966) di Mauro Bolognini, Adulterio all'italiana (1966) di Pasquale Festa Campanile, La notte è fatta... per rubare (1967) di Giorgio Capitani, La matriarca (1968) di Pasquale Festa Campanile, Una ragazza piuttosto complicata (1969) di Damiano Damiani, Certo, certissimo, anzi... probabile (1969) di Marcello Fondato, Il gatto a nove code (1971) di Dario Argento, Miele di donna (1981) di Gianfranco Angelucci, Claretta (1984) di Pasquale Squitieri, Scandalo segreto (1989) di Monica Vitti, Tandem (2000) di Lucio Pellegrini, Joy - scherzi di gioia (2002) di Adriano Wajskol, Promessa d'amore (2004) di Ugo Fabrizio Giordani, Te lo leggo negli occhi (2004) di Valia Santella. Dagli anni Settanta lavorò anche per la televisione, interpretando: La gatta (1978) di Leandro Castellani, Benedetta & Company (1983) di Alfredo Angeli, Affari di famiglia (1986) di Marcello Fondato, La voglia di vincere (1987) di Vittorio Sindoni, E se poi se ne vanno? (1989) di Giorgio Capitani, Una famiglia formidabile (1993) di Joël Santoni, Il ritorno del piccolo lord (2000) di Giorgio Capitani, Julie, chevalier de Maupin (2004) di Charlotte Brandstrom. Alla fine degli anni Settanta collaborò come giornalista di cronaca rosa per il "Corriere della Sera", "Il Mattino" di Napoli e per le riviste "Anna", "Moda" e "TV Sorrisi e Canzoni". Negli anni Ottanta passò alla conduzione televisiva con Forum (1984), Harem (1987-95) e Pascià (1996). Fu inoltre autrice di romanzi e racconti (Ventisei donne, 1982; Da me, 1992; Un cuore perso, 1995; Oltre il cielo, 1996) (n. Boulogne-Billancourt, Hauts-de-Seine 1945).