(o
zolfara). Voce locale siciliana, poi
diffusa nella terminologia mineraria. Indica un giacimento di zolfo racchiuso
entro rocce di natura sedimentaria. Le
s. più note sono quelle
situate nella parte centrale della Sicilia, nelle province di Agrigento,
Caltanissetta, Catania e Palermo, che fino all'inizio del XX sec. hanno fornito
la quasi totalità della produzione mondiale di zolfo. In questi
giacimenti lo zolfo si trova sotto forma di cristalli oppure in masse granulari,
in strati calcarei o marnosi; associato al gesso, alla calcite, all'aragonite o
ad altri minerali. Infatti la genesi più probabile di queste
s.
sembrerebbe dipendere da riduzioni di gesso, di origine lacustre, per azione di
idrocarburi provenienti da maccalube o da salse, o per azione di solfobatteri.
Di natura analoga ai giacimenti siciliani e della stessa era geologica (Miocene
superiore), sono quelli americani del Texas e della Louisiana: scoperti nel
corso di trivellazioni petrolifere nel 1913, per la maggiore purezza e
abbondanza dello zolfo contenuto e per la maggiore facilità di
sfruttamento, si imposero nel mercato mondiale.